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Tra le argomentazioni più discusse che ineriscono la difesa del non abbiente vi è pure quella che inerisce il ruolo del consulente tecnico di parte. Inoltre si deve sottolineare che il consulente di parte non ottiene retribuzione per le sue attività dal momento che diverse Corti non lo considerano coperto dal beneficio.

Bisogna poi sottolineare che diversi consulenti si riferiscano direttamente alla parte non abbiente e questa di solito in veste fiduciosa versa in primis l acconto e poi, al momento del saldo, si chiede esplicitazioni sul da farsi.

Poi diversi consulenti si riferiscono ad un avvocato per chiedere il pagamento alla parte a suo tempo coperta dal beneficio e, dunque, l importo richiesto sale notevolmente. E il legale del non abbiente che deve dare il giusto consiglio fin dal momento in cui viene nominato l esperto di parte.

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Dunque bisogna evidenziare che il R.D. 30 dicembre 1923 n. 3282 fissava che l accettazione al gratuito patrocinio, tanto nelle questioni civili amministrative quanto in quelle penali, determinava come conseguenza la difesa gratuita per la causa o per la questione per la quale veniva ammesso lo stesso beneficio, eccetto il diritto di ripetizione dei compensi dalla parte contraria, imputata nelle spese nei processi civili, e nei processi penali dove vi era stata costituzione di parte civile (art. 11) e la Corte Costituzionale con pronuncia n. 149 del 1983 ebbe ad evidenziare l incostituzionalità di siffatta prescrizione nella parte in cui non veniva previsto che il beneficio del gratuito patrocinio venisse esteso alla facoltà per le parti di farsi difendere da consulenti tecnici.

La Legge 30 luglio 1990 n. 217 costitutiva del patrocinio a spese dello Stato per i non abbienti nella causa penale solo con la legge n. 134/2001, ha evidenziato l eventualità di richiedere un consulente tecnico. Difatti, questa ultima legge del 29 marzo 2001, all art. 9, ha previsto che dopo l articolo 9 della legge 30 luglio 1990, n. 217 fosse introdotto l art. 9-bis (Nomina di consulenti, sostituti e investigatori) assegnando a chi è ammesso al patrocinio a spese dello Stato la facoltà di prevedere un consulente tecnico residente nel dipartimento di corte d appello nel quale avviene la procedura. La medesima legge del 2001, com è evidente, ha introdotto la norma che allarga il beneficio del patrocinio a spese dello Stato pure all ambito civile e amministrativo.

Principalmente l art. 15-sexies prevedeva tra le conseguenze dell ammissione che …………. I pubblici ufficiali, il cui ministero fosse richiesto per siffatta finalità, i notai e i consulenti tecnici dovevano fornire la loro assistenza.

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I rimborsi e le indennità ad essi spettanti venivano, a loro richiesta, iscritti nell elenco delle spese a debito e ottenuti nella maniera prevista per le spese medesime, pure nella circostanza di transazione del litigio, ove non ne era ammissibile la ripetizione dalla parte imputata al versamento dei costi proces (SA) li, o pure dalla medesima parte ammessa al patrocinio a spese dello Stato qualora, in caso di vincita della causa o per altre ipotesi, la suddetta ammissione fosse stata negata.

Il trattamento per il difensore è, come chiaro, diverso (privilegiato) nel senso che le spese e le indennità spettanti al legale sono, a (SA) richiesta, iscritte nell elenco delle spese a debito e riscossi nella maniera stabilita per le spese medesime, pure in circostanza di transazione della lite (art. 15-septies).

La normativa riprende in maniera fedele quanto derivante dal R.D. n.3282/1923 laddove l art. 40 evidenziava che “nelle circostanze inerenti soggetti ammessi al gratuito patrocinio, gli onorari e le indennità spettanti al procuratore, al legale o al patrocinatore nominato d ufficio saranno, a (SA) richiesta, iscritte nell elenco delle spese a debito e riscossi nella maniera stabilita per le spese medesime, pure in circostanza di transazione della lite”.

Dunque, allo stato attuale, il D.P.R. 30 maggio 2002 n. 115, considerato che l onorario e le spese dovute al legale difensore, all assistente del magistrato e al consulente tecnico di parte sono corrisposti dall autorità giudiziaria con provvedimento di pagamento, secondo le normative del testo medesimo (art. 83 ivi), assegna l eventualità di nominare il consulente tecnico di parte sia nella causa penale (art. 102 ivi:

la Corte Costituzionale con pronuncia n. 254 del 20 giugno 2007 pubbl. 6 luglio 2007, ha evidenziato l incostituzionalità dell articolo nella sezione in cui non presume la nomina da parte dello straniero ammesso al patrocinio a spese dello Stato dell interprete) e sia nelle altre procedure (art. 129 ivi) “nelle circostanze prescritte dalla legge”.

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Dunque, l art. 131 t.u. nel prevedere per le conseguenze dell ammissione al beneficio, invece ritiene che sono costi anticipati dallo Stato gli onorari e i costi spettanti al legale, introduce tra i costi stabiliti a debito le spese spettanti al consulente tecnico di parte e all assistente del magistrato, a richiesta, pure nella circostanza di transazione della lite, se non è ammissibile la ripetizione dalla parte a carico della quale sono fissati i costi proces (SA) li, o dalla stessa parte ammessa, per vincita della causa o per diniego dell ammissione.

Può dirsi infine che il consulente dovrà fare richiesta di emissione di provvedimento di pagamento per i suoi onorari soltanto a patto che sia impossibile ottenerla o dalla parte che è stata condannata ai costi del processo o dalla parte ammessa al beneficio uscita vincitrice ovvero se il beneficio le è stato rifiutato.

È anche necessario evidenziare le rigide prescrizioni dell art.134 t.u. secondo cui se la vincita della causa o la composizione della lite ha messo la parte ammessa al patrocinio nella circostanza di poter ridare i costi emessi in suo favore, su di questa lo Stato ha diritto di impugnazione.

La rivalsa dello stato può essere espletata per i costi prenotati e anticipati quando per pronuncia o transazione la parte ammessa ha ottenuto almeno il sestuplo delle spese, o nella circostanza di rinuncia all azione o di estinzione del giudizio; può essere espletata soltanto per i costi anticipati indipendentemente dalla somma o valore ottenuto.

Nei processi che sono definiti per transazione, tutte le parti sono tenute in maniera solidale al versamento dei costi prenotati a debito, ed è vietato farle sostenere alla persona ammessa al patrocinio.

Qualsiasi patto contrario non vale. Quando il giudizio si estingue o è rinunciato l attore o l impugnante differente dalla parte ammessa al patrocinio è tenuto al versamento dei costi prenotati a debito.

Nelle circostanze di cancellazione in base all articolo 309 codice di procedimento civile e nelle circostanze di estinzione differenti da quelle prescritte nei commi 2 e 4, tutte le parti sono obbligate in maniera solidale al versamento dei costi prenotati a debito.