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In via totalmente preventiva, evidenzio che l onere prescritto al pubblico ministero di registrazione della notizia criminis nel registro ad hoc, indicato dall art. 335 c.p.p., replica al bisogno di assicurare l osservanza delle scadenze di durata delle inchieste preliminari e presume che a carico di un soggetto conosciuto si rilevi la sussistenza di particolari indizi, e non di semplici sospetti.
Chiarisco, inoltre, che l onere del pubblico ministero di proseguire, “subito”, alle registrazioni indicate nel comma 1 dell art. 335 c.p.p. non comporta la inflessibilità di un termine calcolabile a ore o a giorni e può essere ritenuto correttamente osservato pur quando la registrazione abbia avuto luogo, per specifici accettabili motivi, dopo qualche giorno in rapporto alla data di ottenimento della notitia criminis.
Infatti, sostegno che il pubblico ministero non può non servirsi di un dato lasso temporale per l analisi e la stima della notizia di delitto e l identificazione dei dati della persona da registrare nel fascicolo degli inquisiti.
In breve, evidenzio che la funzione della “registrazione” è, infatti, personalmente delegata al pubblico ministero, cui quindi viene assegnato il connesso munus, senza che la disposizione legislativa permetta di individuare altre figure, del processo o delle inchieste, autorizzate a sostituire la “ritardata” attuazione di tale potere-obbligo.
Più in particolare, la condizione, che il pubblico ministero sia interpellato a registrare “subito” la notitia criminis e i dati dell inquisito richiama la rappresentazione di un siffatto imminente in termini di rigida “obbligatorietà”, nel senso di ricollegare in capo all ente preposto all intervento penale un particolare e non rinviabile dovere giuridico.
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Pertanto, chiarisco che il suddetto onere deve anche essere osservato senza nessuna risoluzione di successione rispetto alla fase in cui emergono le connesse premesse.
Inoltre, l autore chiarisce che il pubblico ministero é al di fuori di qualsiasi facoltà di selezione, non soltanto in merito all an, ma anche in rapporto al quid (la registrazione concerne, infatti, ogni informazione di delitto) e al quando.
Sul fascicolo delle informazioni di delitto devono essere definiti la tipologia di informazione di delitto e la (SA) derivazione, il titolo del delitto e le possibili seguenti modifiche, i dati del suo responsabile ed il nome della vittima.
In breve, sottolineo che in ogni ufficio di procura vi é un fascicolo delle informazioni di delitto, ovvero un fascicolo, che può essere di carta e/o telematico, in cui sono registrate, secondo una preordinata successione cronologica, le informazioni di delitto non appena le medesime vengono trasmesse.
Chiaramente, nel fascicolo devono essere specificatamente registrati:
• il numero di registrazione del processo;
• la fonte dell informazione di delitto;
• il titolo di delitto con luogo e giorno di compimento;
• i dati del soggetto inquisito e della vittima.
Evidenzio, poi, che la registrazione dell informazione di delitto è un atto basilare atteso che, a far data dalla medesima, iniziano i termini per le inchieste preliminari indicati dagli articoli 406 e 415 del codice di procedura penale.
Per compiutezza di esposizione, si deve evidenziare che l art. 335 c.p.p. si combina con l art. 109 disp. att. c.p.p.
Infatti, a questo proposito, questo articolo prescrive che la segreteria del pubblico ministero appunta sugli atti che possono includere informazione di delitto il giorno e l ora in cui sono giunti e li sottomette subito al pubblico ministero per la potenziale registrazione nel fascicolo delle informazioni di delitto.
Del fascicolo delle informazioni di delitto di sono differenti tipologie:
Il modello 44, cioé il fascicolo delle notizie di delitto a carico di soggetti anonimi, o, comunque, le informazioni per cui il pubblico ministero, quando prescrive la registrazione, non è capace di identificare il soggetto a cui debba essere ascritto il delitto, ovvero di enunciare un accusa nei confronti di una persona specifica.
Il modello 21, ossia il fascicolo delle informazioni di delitto a carico di soggetti conosciuti, ove sono registrate le informazioni di delitto per cui fin dall inizio sia stato identificato il nominativo del presunto responsabile o per cui un possibile responsabile sia identificato in seguito alla registrazione nel fascicolo delle informazioni contro sconosciuti.
Il modello 21-bis, per i delitti ascritti alla facoltà del giudice di pace che è conservato dalla procura della repubblica presso il tribunale.
Inoltre, il sistema proces (SA) le penale ha chiaramente indicato nel decreto ministeriale 30 settembre 1989, che reca l accettazione dei fascicoli in ambito penale, il sistema di un fascicolo ad hoc, chiamato - modello 45(5):
fascicolo degli atti che non costituiscono informazione di delitto, in cui includere, appunto, quegli atti che si trovano ancora nel “limbo” della non certa determinabilità, ma che richiedono uno stadio di verifiche “preliminari”.
Più in dettaglio, sono le c.d. pseudo informazioni di delitto, come, per esempio, gli esposti. Nondimeno, è del tutto sicuro che se si riporti l informazione di delitto, il pubblico ministero dovrà proseguire a nuova registrazione in uno degli altri due fascicoli, a seconda che l inquisito sia conosciuto o non noto.
Il modello 46, detto anche fascicolo delle informazioni ignote (indicato dagli artt. 108 disp.att. c.p.p. e 5 d.m. 30 settembre 1989, n. 334) di cui, come indica l art. 333, comma 3, c.p.p., non può essere fatto alcun utilizzo nel processo penale, eccetto alcuni casi.
Più in particolare, l art. 240 c.p.p. comporta che le informazioni ignote siano usate se rappresentano corpo del delitto o derivano comunque dall accusato.
Per compiutezza di esposizione, chiarisco, inoltre, che il fascicolo delle informazioni ignote è diviso per anni, ed in esso sono registrati sia il giorno in cui l atto è arrivato e il connesso oggetto.
Inoltre, il suddetto fascicolo e la documentazione sono conservati alla procura della repubblica con regole tali da garantirne la più totale ed incondizionata segretezza.
Nondimeno, passati cinque anni la documentazione stessa ed il fascicolo sono demoliti, con una misura ad hoc attuata ogni anno dal procuratore della repubblica.
Il fascicolo delle informazioni di delitto è privato, vale a dire che esso non può essere controllato da soggetti differenti da coloro che vi sono incaricati e costoro non possono diffondere il suo contenuto a soggetti terzi esterni al processo penale.
Deve essere ora evidenziata e rilevata anche una rilevante pronuncia della Suprema Corte, in cui si afferma che la data di registrazione dell informazione di delitto nel fascicolo di cui all art. 335 c.p.p. è uno dei fattori obiettivi obbligatori, essenziali e basilari in sede di istanza di attuazione di un provvedimento cautelare.
Infatti, la regola di diritto emessa dagli ermellini, in merito a quanto sopra descritto, è stata proprio questa:
“In sede di istanza di attuazione di un provvedimento cautelare il pubblico ministero ha l obbligo di accludere tutti gli atti che rappresentano la premessa della liceità dell azione di inchiesta sui cui risultati si basa la richiesta di coazione.
In questi atti sono inclusi i decreti di autorizzazione e quelli di rinvio delle intercettazioni per via telefonica nonché i documenti concernenti la data di registrazione dell informazione di delitto nel fascicolo di cui all art. 335 c.p.p. ovvero al rinvio delle inchieste, poiché utile a definire se le inchieste, i cui esiti costituiscono la base dell istanza, siano state eseguite nei termini di legge, e ciò ammesso che vi siano fattori che possano far nascere dubbi circa la loro non utilizzabilità in base all art. 407 comma 3 c.p.p. (Cassazione penale, sezione II, verdetto 27 marzo 1997, n. 24001)
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Occorre ancora esaminare gli ultimi due commi che formano l intero art. 335 del codice di procedura penale. Sono i commi 3 e 3 bis che sono stati immessi dalla Legge 8 agosto 1995, n. 332. Quindi, il terzo comma dell art. 335 c.p.p. indica la trasmissibilità, su istanza dell inquisito, della vittima o dei rispettivi legali, delle registrazioni incluse nel fascicolo delle informazioni di delitto, tramite la consegna di specifica documentazione che, in base all art. 110-bis disp. Att. c.p.p., comprenderà la massima “risultano le seguenti registrazioni passibili di trasmissione”.
In breve, con il comma 3 dell art. 335 c.p.p. è manifestamente ammesso il diritto alla cognizione della pendenza del processo.
Nondimeno, in alcune particolari ipotesi le registrazioni restano riservate e i soggetti coinvolti non possono avere la cognizione formale della sussistenza del processo a proprio carico.
Infatti, a questo proposito, è estromessa la trasmissione della registrazione dell informazione di delitto con riferimento, fra l altro, ai processi per delinquenza organizzata e per crimini di specifica gravità (es. : furto, estorsione aggravata, omicidio) per cui le registrazioni non sono accessibili, tanto che possono restare riservate fino ad un anno.
Infine, il comma finale dell articolo 335 c.p.p. prescrive che: “Se vi sono particolari bisogni concernenti l azione di inchiesta, il pubblico ministero, nel deliberare sulla domanda, può ordinare, con decreto giustificato, il segreto sulle registrazioni per un periodo non maggiore di tre mesi e non prorogabile”.
In queste condizioni la documentazione concessa dalla procura includerà la frase “non sono registrazioni passibili di trasmissione”.
Più in dettaglio, le particolari necessità connesse all attività di inchiesta che legittimano la segretezza si rinvengono, secondo la modesta opinione dell autore, proprio nel rischio di contaminazione delle prove che sarebbe intaccato senza il segreto sulla registrazione
In ultima istanza, chiarisco che il fascicolo delle informazioni di delitto ha, sostanzialmente, il ruolo di certificare il momento iniziale dello stadio procedimentale,teso a confluire in una alternativa inevitabile: l attuazione dell intervento penale o la domanda di archiviazione.
Codice di procedura penale - art. 335. Fascicolo delle informazioni di delitto. Il pubblico ministero registra subito, nel fascicolo ad hoc conservato presso l ufficio, ogni informazione di delitto che gli arriva o che ha ottenuto di proprio impulso nonché, parallelamente o dal momento in cui appare, il nominativo del soggetto a cui il delitto è ascritto.
Se durante le inchieste preliminari varia la classificazione giuridica del fatto o esso appare determinato in modo differente, il pubblico ministero si occupa della revisione delle registrazioni indicate dal comma 1 senza proseguire a nuove registrazioni.
Eccetto i casi in cui si prosegue per uno dei reati di cui all articolo 407, comma 2, lettera a) le registrazioni indicate dai commi 1 e 2 sono notificate al soggetto a cui il delitto è ascritto, alla vittima e ai rispettivi legali, se lo richiedono [disp. Att. 110].
3-bis.
Se vi sono particolari bisogni connessi all azione di inchiesta, il pubblico ministero, nel deliberare sulla domanda, può ordinare, con decreto giustificato, la segretezza sulle registrazioni per un periodo non maggiore di tre mesi e non prorogabile. Decreto Legislativo 28 luglio 1989, n. 271 – leggi di applicazione, di organizzazione e transitorie del c.p.p. Art. 109. Ricevimento dell informazione di delitto.
– 1. La cancelleria della procura della Repubblica appunta sugli atti che possono includere informazioni di delitto il giorno e l ora in cui sono arrivati in ufficio e li sottomette subito al procuratore della Repubblica per la possibile registrazione nel fascicolo delle notizie di delitto (335 c.p.p.) Art. 110. reclamo dei documenti.
– 1. Quando il nominativo del soggetto a cui il delitto è ascritto è stato registrato nel fascicolo stabilito nell art. 335 del codice, la cancelleria chiede: a) i documenti anagrafici; b) la certificazione indicata dall art. 688 del codice; c) la certificazione dell archivio dei carichi pendenti.
Art. 110 bis. Istanza di diffusione delle registrazioni.
– 1. Se vi è istanza di diffusione delle registrazioni incluse nel fascicolo delle informazioni di delitto a norma dell art. 335, comma 3, del codice, la cancelleria della procura della Repubblica, se la replica è positiva e non vi sono problemi a rispondere di cui all art. 335, commi 3 e 3 bis del codice, concede le notizie anticipate dalla frase: “sono le seguenti registrazioni passibili di diffusione”. In caso opposto, replica con la frase: “Non sono registrazioni passibili di trasmissione”. modello di illustrazione di una domanda di notificazione relativa a registrazioni sul fascicolo informazioni di delitto ISTANZA DI INFORMAZIONE CONNESSA A REGISTRAZIONI
SUL FASCICOLO NOTIZIE DI DELITTO (art. 335 c.p.p.) ILL.MO SIGNOR PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI . . . Il sottoscritto . . ., nato a . . . residente a . . ., designa suo legale di fiducia l avv. . . ., con studio in . . ., assegnandogli particolare compito di chiedere notizie ai sensi dell art. 335 comma 3 c.p.p. sulla sussistenza di eventuali registrazioni indicate dai commi 1 e 2 dello stesso articolo concernenti la (SA) persona.
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Con ossequio Data e firma (originale del legale) Nell ipotesi di comunicazione degli atti del processo, per competenza territoriale, da un ufficio del pubblico ministero ad altro ufficio del pubblico ministero, il “dies a quo” della durata delle inchieste preliminari deve identificarsi nel giorno in cui il nominativo dell inquisito è stato registrato nel fascicolo delle informazioni di delitto del pubblico ministero ritenutosi in seguito di competenza. Cassazione penale, sezione V, verdetto 16 dicembre 2005, n. 45725
L intempestiva registrazione del nominativo dell inquisito nel fascicolo indicato dall art. 335 c.p.p. non influenza la fruibilità delle inchieste svolte prima della registrazione. Cassazione penale, sezione VI, verdetto 25 gennaio 2007, n. 2818 La registrazione nel fascicolo delle informazioni di delitto del nome del soggetto a cui esso è ascritto, per gli effetti che ne conseguono agli scopo del calcolo del termine di durata delle inchieste e della fruibilità degli atti commessi, implica la totale individuazione della stessa, non bastando al riguardo la mera definizione del nome e del cognome.
Ciò si deduce, peraltro, dall art. 417, comma 1, lett. A), c.p.p., che, tra i parametri ufficiali della domanda di rinvio a giudizio, include i “dati dell accusato o le altre informazioni personali che servono a individuarlo”. Cassazione penale, sezione I, verdetto 23 novembre 1996, n. 4795 In materia di intervento penale, se il pubblico ministero, davanti a un atto che include un informazione di delitto, abbia mancato di registrarla nel fascicolo modello 21 ovvero l abbia iscritta nel fascicolo modello 45 delle cd. pseudo informazioni di delitto, il Procuratore Generale ha il potere di arrogarsi le inchieste preliminari. Cassazione penale, sezioni unite, verdetto 24 settembre 2001, n. 34536
È illecito il decreto con cui il pubblico ministero, dopo avere indicato la registrazione sul fascicolo penale di una relazione in cui siano in astratto definiti casi di reato, ne ordini in seguito la trasmissione nel fascicolo degli atti che non costituiscono notizia di delitto (noto modello 45), sul punto che i fatti in questo riportati avrebbero rilevanza penale. Cassazione penale, sezione II, verdetto 13 luglio 1991
Le inchieste preliminari sono riservate, visto che si vuole scongiurare che qualsiasi soggetto, essendo a conoscenza della loro sussistenza o meglio ancora le parti in cui esse si definiscono o gli esiti che da esse derivano, possa ostacolare e interferire nella verifica dei fatti dissimulando, modificando o cancellando (inquinando) gli elementi probatori.